Gabriel è il tipo di ragazzo che non passa inosservato. La sua energia riempie la stanza, la curiosità lo spinge a fare domande su tutto, e le sue mani sono sempre in movimento: disegna, piega origami, smonta e rimonta oggetti per capire come funzionano. Dietro questa vivacità, c’è una storia di crescita, accompagnata passo dopo passo dalla sua famiglia, dagli insegnanti e dal team di Ana și Copiii (Ana and the Children). Gabriel è uno dei tanti ragazzi coinvolti nel programma “Growth Mindset Programs for Vulnerable Children and Youth”, un progetto triennale pensato per rafforzare l’inclusione educativa e sociale di oltre 500 bambini e adolescenti vulnerabili tra Bucarest e la Contea di Ilfov.
Affrontare il cambiamento, passo dopo passo Gabriel aveva solo cinque anni quando ha perso il padre, un momento che ha segnato la sua infanzia. Ma ha potuto contare fin da subito sul sostegno dei suoi due fratelli maggiori e, soprattutto, di sua madre, che lavora a tempo pieno come operatrice chimica. È lei il centro della famiglia: forte, premurosa e presente, anche mentre affronta problemi di salute legati a un intervento alla tiroide.
La casa in cui vivono, a Rosu (Chiajna), è il simbolo della loro storia: costruita dal padre prima della sua scomparsa, è rimasta incompleta per mancanza di risorse economiche. Grazie ai donatori di Ana și Copiii (Ana and the Children), però, oggi la famiglia dispone di una cucina completamente attrezzata, un piccolo grande passo verso una vita più serena. È proprio da questi gesti concreti che l’associazione comincia a costruire cambiamenti duraturi.
Un ragazzo che non molla
A scuola, Gabriel ha affrontato diverse difficoltà. Come molti coetanei, ha vissuto momenti in cui si è sentito escluso, preso in giro, a volte frainteso. La frustrazione non mancava, e talvolta si trasformava in scatti d’ira. Ma la presenza costante di Ana și Copiii ha cambiato le cose: al centro ha trovato uno spazio sicuro, dove potersi esprimere liberamente, imparare con i suoi tempi e costruire gli strumenti per gestire emozioni e relazioni.
Ha lavorato sulla pazienza, ha imparato a controllare la rabbia e, soprattutto, ha capito che chiedere aiuto non è un segno di debolezza. Con un approccio olistico e comunitario, l’associazione accompagna bambini come Gabriel non solo nel percorso scolastico, ma anche nella gestione degli aspetti emotivi, sociali, economici e sanitari. Il sostegno è rivolto anche alle famiglie, che ricevono orientamento, materiale scolastico, supporto psicologico, accesso a cure mediche e aiuto concreto per affrontare le sfide di ogni giorno. L’obiettivo è creare stabilità, così che bambini come Gabriel possano concentrarsi sulla cosa più importante: crescere serenamente.